Alabastro
40 cm | 16 in
MARIA in Alabastro.
MARIA tra le mani, ingrandita, per essere toccata con gli occhi.
Scolpita in alabastro.
40 cm | 16 in
L’ingrandimento
Questi ingrandimenti sono scolpiti in marmo, granito o alabastro permettendo di raggiungere anche grandi dimensioni fino a 2,13 m in un unico blocco di marmo o granito.
Una vasta gamma di colori e tessiture è disponibile. Il piedistallo è progettato in base al luogo che accoglierà l’opera.
Avvicinandoci a una forma possiamo vederla a occhi chiusi, solamente con le mani, o con le mani mentre la tocchiamo con gli occhi, oppure toccarla solo con gli occhi. Toccare con gli occhi vuol dire vedere in due dimensioni e, anche se percepiamo il volume e la prospettiva, non siamo in grado di vedere il tutto da ogni punto di vista: questo è possibile solo toccando una forma che può essere ispezionata dalle mani a una misura che permette di comporre l’intera immagine nel nostro cervello. Se è troppo grande, come per esempio un elefante, sarà impossibile comporre l’intera immagine in noi solo vedendo l’elefante, pezzo dopo pezzo, con le mani.
L’Icona iniziale, modellata nel 1995, doveva essere vista con le mani e toccata con gli occhi, un approccio in cui vista e tatto sono complementari. L’approccio successivo, nel 1999, ingrandendola per vederla solo con gli occhi era inevitabile per recuperare la distanza e dunque vedere la scultura nello spazio, non solo in quello delle mani. L’altro approccio, quello di vedere esclusivamente con le mani così da farla sparire, è stato spiegato nella presentazione delle immagini ridotte.
L’ingrandimento iniziale era quello della forma originale a misura delle mani. Per sorreggerla su un piedistallo si doveva inserire una barra sul fondo della scultura, praticando così un foro con l’inclinazione adeguata. Nel caso degli ingrandimenti di 30 cm è stato possibile contenere la statua all’interno di un cilindro di vetro, come le riproduzioni originali che sono sempre state, e sono, esposte presso le mostre, ma per quelle più grandi la perforazione e l’installazione finale erano molto più laboriose e complicate. Come risolvere questo grave inconveniente? Già nel 1999 Guido Dettoni aveva realizzato una copia della scultura originale a misura delle mani aggiungendo sul suo fondo una base incorporata all’opera in modo che potesse stare in piedi da sola. La scolpì in legno di ebano per collocarla all’interno del piedistallo della scultura ingrandita in marmo di Carrara esposta presso la mostra MARIA di L’albergueria, Centro Culturale del Museo Diocesano di Vic (Catalogna). Questo intervento fu concepito per unire simultaneamente l’esperienza visiva e quella tattile. È stata un’esperienza che non si è ripetuta, ma che ha lasciato l’immagine originale che Guido Dettoni conservò nella convinzione che un giorno avrebbe trovato la sua ragione di essere. Così avvenne nel 2016 e da allora la lavorazione e collocazione della scultura sono fluide e senza rischi.
Disponibile su ordinazione