Guido Dettoni della Grazia -1946 Milano, Italia. Artista visuale e tattile.

È autore di arte tattile e visiva –scultura e pittura-, di performance artistiche collettive ed esperienze sensoriali. “Vedere con le mani e toccare con gli occhi” è una rilevante caratteristica della sua opera, spesso realizzata in cecità.
Ha praticato l’arte fin dall’infanzia avendo abitato in vari paesi d’Europa e Africa Occidentale.
Ha esposto e realizzato performance artistiche collettive in Europa, Asia, Canada, Stati Uniti, Colombia e Australia. Le prime mostre sono degli anni 68/69, in Germania.
Dal 2000 è presente ad Assisi con una mostra permanente della sua opera iconica.

Dal 1999 sviluppa la complementarietà tra “reale” e “virtuale”, avvalendosi di strumenti digitali e di animazione 3D.
Alcune sue sculture a misura delle mani, una volta ingrandite ci contengono in modo da “essere contenuti da quello che conteniamo”. Una volta ridotta diventa portabile. Le sue sculture diventano anche un’esperienza multisensoriale, se accompagnate da suono, fragranza e, eventualmente da elemento commestibile.
La scultura, così come l’immagine, sono per lui parte di un processo interattivo, sensoriale e/o cognitivo.

Nel 1998, ebbe luogo a Barcellona la prima esposizione dell’opera MARIA che è stata installata fino ad oggi in più di quaranta sedi tra cattedrali, chiese, università e centri d’arte in tutta Europa e in Asia. Dal 2000, l’opera MARIA è permanente a Assisi, dal 2001 a Palma di Maiorca, dal 2015 a Praga e a Singapore e dal 2017 a Lampedusa, Firenze, Tufo e Barcellona.

Negli anni ’70, Dettoni vide che il suo modo di lavorare poteva diventare collettivo e diede così inizio al processo creativo HANDSMATTER. In molti casi le forme create dal collettivo riunito lo portano a creare le proprie opere d’arte chiamate TRASMUTAZIONI.
HANDMATTER ha trovato varie implementazioni: in ambito artistico (esperienze in Africa occidentale, Singapore, nord e sud America e in vari paesi europei), nel campo della disabilità (Interventi con persone sordocieche in Catalogna, negli USA e in Canada) così come nel campo della didattica e della terapia (Catalogna e Isole Baleari).

Le mani sono l’una specchio dell’altra; due metà che formano l’unità, il cervello, fonte della parola. Mani-cervello-parola. Con le mani manifestiamo i nostri sentimenti e le nostre emozioni e possiamo plasmare dentro di noi la realtà che ci circonda, anche perché la stiamo toccando e, allo stesso tempo, ne siamo toccati. (Guido Dettoni – Riflessioni sull’arte)