CALICE E PATENA

Nel gennaio 2012 don Mattia Magoni chiese a Guido Dettoni di realizzare un Calice e una Patena di legno che lo avrebbero accompagnato dal 26 di maggio 2012, giorno della sua ordinazione sacerdotale, in poi.

Dopo aver conosciuto don Mattia, Dettoni accettò con convinzione l’incarico.

Modellò entrambi, Calice e Patena, con la cera. Il movimento delle mani sospese si appoggiavano sulla stessa materia e, in cecità, egli rimandava il vedere a dopo aver trovato la forma.

Il calice nasceva dalla materia, contenuta a piene mani che lasciavano in essa le loro impronte e i solchi delle dita: le mani del sacerdote sarebbero diventate così il Calice stesso. La forma della Patena nasceva invece dall’impastare il pane e in essa si potevano sentire le impronte dei pollici, degli indici e nel centro, insinuata, l’impronta della Croce di Betlemme che -a occhi aperti e come scelta- Dettoni aveva incastonato nella base del calice, quasi per sostenerlo.

I solchi delle dita delle mani sul calice di cera erano asimmetrici e la concavità irregolare.

Dettoni fece allora ricorso alla scansione in 3D dell’originale per ridisegnarlo sullo schermo del computer e ottenere così divina simmetria (non umana e mai presente in natura) e la geometria del cerchio e della concavità della coppa che sarebbe stata poi rivestita d’argento.

La maglia del disegno virtuale generò i punti per il controllo numerico della fresatura del legno di Sapely.

La scansione in 3D della patena permise di ottenere un cerchio esatto e trasformare la cera in legno conservando l’organicità delle impronte.

Il 26 di maggio 2012, don Mattia celebrò la sua prima messa presso la chiesa parrocchiale de San Pietro Apostolo a Trescore Balneario, Bergamo.