MARIA MADRE

MANIMATERIA

MARIA MADRE – un’esperienza di creatività collettiva COLEGIO PUREZA DE MARIA –
Sant Cugat del Vallès – Barcellona, dicembre 2015

Invitato dalle Sorelle della Congregazione PUREZA DE MARIA, Guido Dettoni propone l’esperienza MANIMATERIA MARIA MADRE, indirizzata a sedici alunni, tra i 16 e i 17 anni, del secondo anno di maturità classica.

Dopo aver ricevuto una quantità di cera malleabile, a misura delle mani, gli occhi degli alunni furono bendati dalle Sorelle e tutti si sedettero per terra in circolo.

Allora le mani incominciarono a modellare la cera senza alcuna intenzione di fare alcunché di specifico, bensì lasciandosi trasportare dalla visione di Maria Madre e dai sentimenti che Ella evoca per arrivare con la materia a una spontanea e non intenzionata espressione.

La forma che appare, quando le mani si fermano, è quella e non un’altra. Ognuna contiene e custodisce quello che il suo autore ha vissuto.

Le mani cessano di vedere quando noi incominciamo a guardare per interpretare con l’intelletto, alimentato dalla memoria, facendo uso della parola.

Con gli occhi aperti, ognuno trova la sua forma riconoscendola nella bacinella dell’acqua fredda che l’ha indurita.

Inizia allora il processo per condividere le interpretazioni che la forma suggerisce al suo artefice e a altri.

Questa “tempesta interpretativa” si registrò ed ecco le interpretazioni date a ogni forma dai loro autori: Ciotola, Mezzo uovo, Lago, Papavero, Conchiglie, Ossa, Cigno, Cuore, Affetto, Montagna, Gocce, Spruzzi, Cellule, Volto, Cervello, Onde di vento, Farfalle, Pesci, Orecchia, Verme, Serpente, Mare, Faccia, Corpo, libertà, Maria Madre, Bambino Gesù, Tenerezza, Roccia, Madre, Abbraccio, Energia.

Le interpretazioni degli alunni e i loro commenti diventano così un’altra cera che non è, né vista, né toccata: una cera fatta di emozioni, sentimenti, visioni interiori e stati d’animo.

Guido Dettoni ha modellato questa altra cera, per tessere tra loro tutte le interpretazioni e comporre il testo MADRE che fa parte dell’audio del video, tradotto poi in inglese e italiano.

MADRE

La “tempesta” nel LAGO ci sorprese protetti in una CIOTOLA, quasi un MEZZO UOVO che alla fine diventò un PAPAVERO. Nel fondo del lago apparvero CONCHIGLIE e OSSA, mentre vicino galleggiava un CIGNO.

All’orizzonte apparve allora un CUORE, innalzato nella mano. Ci era offerto per farci percepire l’AFFETTO che avremmo potuto sentire con le nostre dita per trovare la vita nelle sue impronte. E così l’affetto ci condusse alla MADRE.

Il lago e la ciotola sono ormai lontani. Camminiamo con fatica cercando il miglior sentiero, carichi di ricordi che lasciamo uno dopo l’altro e ci fermiamo quando, forse esausti, arriviamo alla MONTAGNA…e la guardiamo, la delineiamo con le dita e ricordiamo…è come se tutto il nostro cammino fosse da lei contenuto.

Nella pianura, alcune GOCCE e SPRUZZI che formano CELLULE e… capovolgendo tutto…appare un VOLTO che ci conduce al suo interiore, al CERVELLO per farci entrare nella prigione del pensiero che accentra tutto con i suoi spietati obbiettivi e …capovolgendo tutto di nuovo…aldilà del cervello e del volto, scopriamo ONDE di VENTO che ci conducono alla LIBERTÀ rivelandoci FARFALLE e PESCI.

Qualcuno solo ascolta e ce lo dice mostrandoci un ORECCHIO, mentre sorge dalla terra un VERME, quasi un SERPENTE, che è la metà speculare di qualcosa che unito alla sua origine rivela il profilo disegnato di un cuore, e forse anche altro. Ci rendiamo conto allora che non sappiamo quello che abbiamo fatto…

Attraversando ora un MARE che contiene una FACCIA, CORPO e LIBERTÀ, ci incontriamo con MARIA MADRE.

Nel gesto che ripetutamente mette la materia verso l’interno, tocchiamo e vediamo il BAMBINO GESÙ che dalla sua protezione risorge dopo ogni movimento. TENEREZZA e…ancora capovolgendo tutto…appare una ROCCIA, immobile, perenne. MADRE, nutrita di ricordi di tenerezza in un ABBRACCIO che ci rivela come in lei sono contenute tutte le ENERGIE del momento.

Alla fine, torniamo a navigare nella ciotola portando con noi tutte le forme per conservare, nel silenzio del freddo, il mistero di ognuna che solo i loro autori possono rivelare.

MADRE

La “tempestad” en el LAGO nos sorprendió estando amparados en un CUENCO, casi un MEDIO HUEVO que acabó convirtiéndose en una AMAPOLA. En el fondo del lago aparecieron CARACOLAS y HUESOS, mientras cerca flotaba un CISNE.

En el horizonte apareció entonces un CORAZÓN elevado en la mano. Nos era ofrecido para hacernos percibir el CARIÑO que hubiéramos podido sentir con nuestros dedos para encontrar la vida en sus huellas. Y así el cariño nos condujo a la MADRE.

El lago y el cuenco ya quedan lejos. Caminamos con esfuerzo buscando el mejor sendero, cargamos con recuerdos que vamos dejando uno tras otro y nos paramos cuando, quizás exhaustos, llegamos a la MONTAÑA…y la miramos, la contorneamos con los dedos y recordamos…es como si todo nuestro andar estuviera metido en ella.

En la llanura unas GOTAS, unas SALPICADURAS que forman CÉLULAS y…dándole la vuelta…aparece una CARA que nos conduce a su interior, al CEREBRO para que entremos en la prisión del pensamiento que lo centra todo con sus despiadados objetivos y… dándole de nuevo la vuelta… más allá del cerebro y de la cara, descubrimos OLAS de VIENTO que nos llevan a la libertad revelándose MARIPOSAS y PECES.

Alguien, tan sólo escucha y nos lo dice mostrándonos una OREJA, mientras surge de la tierra un GUSANO, casi una SERPIENTE que es la mitad especular de algo que unido a su origen revela ser el perfil dibujado de un corazón y más cosas quizás. Nos damos entonces cuenta de que no sabemos lo que hemos hecho…

Atravesando ahora un MAR que contiene ROSTRO, CUERPO y LIBERTAD nos encontramos con MARIA MADRE. En el gesto que vuelve a meter, una y otra vez, la materia para dentro, tocamos y vemos al NIÑO JESÚS que desde su amparo resurge después de cada movimiento. TERNURA y… dándole la vuelta…aparece una ROCA, inamovible, perenne. MADRE, alimentada de recuerdos de TERNURA en un ABRAZO que nos revela cómo en ella están contenidas todas las ENERGÍAS del momento.

Al final, volvemos a navegar en el CUENCO llevándonos todas las formas para guardar, en el silencio del frío, el misterio de cada una de ellas que sólo sus autores pueden revelar.